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Studio Kairos

LE RIPERCUSSIONI DELL'EMERGENZA COVID-19

Tra le ripercussioni dell'emergenza Coronavirus e dei conseguenti provvedimenti del Governo per il suo contenimento un particolare rilievo assumono quelle di carattere psicologico.

La COVID-19 è una pandemia che sta cambiando le vite di tutti noi.

Una corretta comunicazione in questo momento può aiutare molto le persone e la collettività a capire ed affrontare il problema.

Fornire indicazioni ai cittadini sulla gestione psicologica del problema, con particolare attenzione alla “percezione del rischio” è davvero importante. È necessario favorire una percezione adeguata e una tutela contro allarmismi e fake news che sono esse stesse moltiplicatori di tensioni e paure. È opportuno in questa situazione rafforzare le risorse dei singoli, della famiglia, della comunità, proprio promuovendo la divulgazione di notizie certe e attendibili e offendo supporto e sostegno.

È importante che tutte le persone che avvertono un particolare disagio psicologico chiedano un aiuto professionale.

Questa emergenza da un lato potrebbe sviluppare forme di resilienza evidenti, dall’altra rischia anche di produrre psicosi collettive.

La paura è un’emozione naturale che evolutivamente ci ha consentito di sopravvivere, facendo aumentare il livello di attenzione e preparando il corpo a rispondere in caso di minacce.

Tuttavia, oggi la paura si trasforma in ansia, una spiacevole sensazione che anticipa e amplifica le conseguenze di quegli stessi pericoli che a mente fredda giudicheremmo innocui.

In questo senso l’ansia può diventare disadattiva, facendoci assumere una prospettiva acritica che ci porta a reagire impulsivamente, senza riflettere.

Ecco, forse, facilmente spiegati gli attacchi ai supermercati: il confronto con l’esperienza imprevista e in un primo momento inconcepibile ci fa reagire “primitivamente” per cercare di assicurarci le basi per la nostra sopravvivenza.

Per questo motivo è importante sottolineare che avere paura non solo è normale ma ci protegge dal pericolo di essere contagiati e contagiare, spingendoci dunque ad attuare tutte le misure preventive e cautelative che il Governo ci ha invitato ad intraprendere.

La paura però non deve offuscare il nostro senso di giudizio. Dobbiamo sforzarci di vedere la luce che brilla in fondo al tunnel.

E' cruciale riuscire a ritagliarsi momenti durante i quali non pensare all’emergenza, parlare d’altro, fare altro. Questo non solo ci consente di mantenerci il più vicino possibile alla quotidianità, ma anche di rivivere quelle emozioni positive che sembra abbiamo dimenticato. La psicologa americana Barbara Fredrickson ha evidenziato come le emozioni positive (ad esempio gioia, interesse, curiosità) siano in grado di ampliare il nostro repertorio di pensieri ed azioni. Essere positivi e costruttivi ci consente di non entrare nel tunnel della paura, contrastando gli effetti negativi dell’ansia e promuovendo un approccio più proattivo e intraprendente.

Importante è organizzare la nostra giornata, dandole comunque un significato e uno scopo, trasformandola nell’occasione per scoprire ciò a cui teniamo di più. In una società che ha perso di vista l’oggi, concentrandosi su scadenze da rispettare e appuntamenti da programmare, dobbiamo imparare ad accettare che ci si può fermare e rimandare.

Gli anziani sono senza dubbio una categoria a rischio e non soltanto a livello medico. A causa delle limitazioni, molti di loro si trovano oggi ancor più soli ed isolati di quanto avviene normalmente. Importante è mantenere i contatti, anche se a distanza, con i familiari o gli amici. Sapere che le persone care non li hanno dimenticati ma sperano, come loro, che la quarantena finisca per ritrovarsi e passare del tempo insieme aiuta a non perdere la speranza e la positività.

Per tutti in questo momento la tecnologia può rivelarsi uno strumento importante, internet e i mezzi di comunicazione fungono da finestra sul mondo, non solo per rimanere aggiornati rispetto a ciò che avviene al di fuori ma anche per mettersi in contatto con chi amiamo. Essenziale è contrastare la noia e la solitudine.

Un momento così difficile può trasformarsi nell’occasione di imparare e riscoprire quanto sia fondamentale l’impegno di ciascuno per il perseguimento del bene comune.

L’adolescenza è di per sé una fase evolutiva critica e ricca di compiti evolutivi da superare e la difficile situazione che ci troviamo ad affrontare fa dei giovani una delle fasce che più dovrebbero essere tutelate e protette. Anche l’adolescente può provare paura e sentirsi smarrito, ora che si trova spogliato dalle strutture che la quotidianità gli regala. Per questo, è importante che le istituzioni e gli adulti di riferimento non dimentichino i giovani, dando per scontato che possano cavarsela da soli. Hanno bisogno di aiuto e supporto per affrontare questo momento carico di incertezza. Rassicuriamoli. Facciamo in modo che possano rivalutare la crisi come opportunità per scoprire e sviluppare nuove modalità di entrare in contatto, fare, comunicare e imparare.

Inoltre, il fatto che l’adolescente abbia facilmente accesso ad internet può divenire motivo di presa di responsabilità, perché proprio per il carico di informazioni che può trasmettere diventa in prima persona divulgatore di notizie e tendenze.

In questo senso, bisogna istruire i ragazzi affinché facciano un buon uso degli strumenti che hanno a disposizione.

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