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Studio Kairos

Psicoterapia cognitivo-comportamentale e sistemico-familiare

All’interno dello Studio Kairos si svolgono percorsi di psicoterapia cognitivo-comportamentale e sistemico-familiare. L’analisi della domanda viene studiata da entrambi i professionisti, i quali, secondo un lavoro integrato, decidono quale percorso proporre al paziente. Avere una visione binoculare permette di offrire al paziente una presa in carico globale: dall’individuo alla famiglia, dalla coppia all’adolescente. Inoltre, la collaborazione con uno specialista in Psichiatria e Neurologia, consente di accompagnare il paziente anche nella cura farmacologia. Lo Studio Kairos lavora per garantire un percorso personalizzato per ogni persona che decide di iniziare questo viaggio alla scoperta di sé. Non c’è una psicoterapia più giusta o più funzionante di un’altra, ma può esserci una psicoterapia che in quel momento, per quella specifica persona, è più adatta, più funzionale, più necessaria di altre. Riuscire a lavorare integrando due punti di vista diversi, aiuta i professionisti a non tralasciare nulla ed a tenere sempre in primo piano il paziente.


La terapia cognitivo comportamentale postula l'esistenza di una complessa relazione tra emozioni, pensieri e comportamenti evidenziando come la sofferenza emotiva è in gran parte il prodotto di pensieri e convinzioni disfunzionali che persistono nel tempo a causa di specifici meccanismi di mantenimento. Il presupposto di base è che esiste una rappresentazione soggettiva e non oggettiva della realtà e ciò implica che non sarebbero gli eventi a creare e mantenere i problemi psicologici, emotivi e di comportamento, ma questi verrebbero influenzati dalle strutture e costruzioni cognitive dell'individuo e dal significato personale che ciascuno di noi attribuisce a ciò che accade. La combinazione di due forme di terapia: comportamentale e cognitiva. La psicoterapia comportamentale aiuta a modificare la relazione fra le situazioni che creano difficoltà e le abituali reazioni emotive e comportamentali che la persona mette in atto in tali circostanze, mediante l'acquisizione di nuove modalità di risposta e il fronteggiamento attivo degli stati di disagio. La psicoterapia cognitiva aiuta ad individuare i pensieri ricorrenti, gli schemi fissi di ragionamento e di interpretazione della realtà e le persistenti emozioni vissute come problematiche dal paziente.

La terapia sistemico-familiare si fonda sull’idea che la patologia sia relazionale e non appartenga solo all’individuo che la manifesta. Il sintomo è considerato come un messaggio metaforico sui rapporti all’interno del sistema; è comunicazione, è complicità: quando c’è una persona malata, c’è sempre qualcuno che se ne prende cura. La diagnosi relazionale pone in relazione l’individuo problematico e la sua famiglia, attribuendo al sintomo una precisa funzione nel rapporto tra persone profondamente coinvolte tra loro. La terapia sistemica lavora sulle fasi del ciclo di vita, sui confini e sulla comunicazione. La famiglia, durante i salti di ciclo di vita, deve ristrutturarsi e riadattarsi alla nuova situazione. La patologia compare proprio nel momento in cui questa ristrutturazione non avviene. La terapia sistemico-familiare opera sul passato rendendolo esplicito nel “qui e ora”, collegando il sintomo alla storia familiare, alle relazioni passate e attuali; cambiando la prospettiva da “lineare” a “circolare” e permettendo alla famiglia di acquisire competenze tali da gestire non solo situazioni di stress collegate ad eventi paranormativi (es. lutto), ma anche ad eventi normativi (es. matrimonio, uscita di casa dei figli, adolescenza, vecchiaia, nascita del primo figlio).


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