Le idee ossessive e le allucinazioni contengono un nocciolo significativo. Nascondono una personalità, la storia di una vita, speranze e desideri. Uno dei principali interessi di Jung fu la ricerca del significato delle verbalizzazioni dei pazienti. Non accettava che ciò che i pazienti dicevano fosse privo di senso perché proveniva da persone folli; non lo voleva liquidare semplicemente come un discorso di individui in preda alla pazzia. Jung tentava invece di scoprire l’unicità del suo significato. Anche con i pazienti cronici, che erano “completamente dementi e dicevano cose assolutamente incomprensibili”, scoprì un senso in ciò che andavano dicendo, che fino ad allora era stato considerato privo di significato. Lavorando attivamente a favore dell’evoluzione dell’interpretazione del loro linguaggio, a volte Jung riuscì a provocare nei pazienti dei notevoli mutamenti positivi. In molti casi psichiatrici, il paziente ha una storia, che non è stata raccontata a nessuno, e che di solito nessuno conosce. La terapia comincia veramente solo dopo aver indagato su questa storia personale. È il segreto del paziente, la causa del suo malessere, che rappresenta però anche la chiave del suo trattamento. Il medico deve solo sapere come apprenderla. Egli deve porre quelle domande che colpiscono tutto l’uomo, e non solo i suoi sintomi.
Studio Kairos