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  • Studio Kairos

IL DIVORZIO


Il divorzio è una delle esperienze più dolorose e complesse che una persona possa affrontare. La decisione di separarsi è conseguente ad un periodo prolungato di profonda insoddisfazione: nessun matrimonio finisce all’improvviso e da un giorno all'altro. Non si riesce più a stare bene insieme, si hanno obiettivi inconciliabili, è presente una distanza emotiva e una mancanza di comunicazione/dialogo. Anche quando il rapporto è ormai compromesso e il matrimonio è stato estremamente deludente e negativo, difficilmente la separazione viene vissuta come una forma di liberazione. Con la dissoluzione del legame matrimoniale non si pone fine solo ad una storia d’amore, ma anche a quello che un matrimonio rappresenta a livello psicologico: è la fine di un progetto di vita comune, in cui si era creduto e che si sperava sarebbe durato per sempre. All’inizio di una separazione, le prime cose che cambiano sono i punti di riferimento basilari: la casa, la routine giornaliera, il rapporto con i figli, l’economia personale e la gestione del proprio tempo libero. Tali cambiamenti rendono più vulnerabile l’identità e l’autostima di una persona. La separazione può essere percepita per alcuni individui come un vero e proprio lutto: il processo di elaborazione avviene per fasi la cui durata e intensità variano da individuo a individuo: in alcuni predomina la componente depressiva, in altri la rabbia per l’abbandono subito e il bisogno di risarcimento. Sono rari i casi in cui la separazione avviene di comune accordo. La maggior parte delle persone, quando cominciano a rendersi conto che il partner vuole veramente lasciarle, sperimentano un’intensa sensazione di ansia e disorientamento. Molte persone cominciano ad accusare una serie di sintomi psicofisici come insonnia, disturbi alimentari, nervosismo, disturbi psicosomatici ecc. Altre persone, invece, nel tentativo di gestire l’ansia, adottano uno stile di vita completamente diverso dal precedente. Superata questa prima fase di assestamento del nuovo equilibrio familiare, la maggior parte delle persone inizia a sperimentare una profonda sensazione di depressione. Durante tale fase, la persona che è stata lasciata si addossa tutta la responsabilità del fallimento del matrimonio; a volte invece, è chi lascia che, per sentire meno il peso del senso di colpa, si difende scaricando la responsabilità sul partner lasciato. Tale sentimento depressivo, che può durare fino ad alcuni mesi, lascia poi spazio ad un sentimento di rabbia verso l’ex partner. Ci sono molti ex coniugi che sono “ossessionati” dal pensiero dell’altro: ci litigano, riesaminano il passato, si arrabbiano, si chiedono che cosa starà facendo adesso. Questo continuo pensare all’altro è un ulteriore modo di non accettare la separazione e di continuare a mantenere vivo il legame dentro di sé. Dopo aver attraversato ed elaborato tutte le emozioni dolorose che la separazione comporta, molte persone sentono di aver acquisito una maggiore autostima e più profonda consapevolezza delle proprie capacità e desideri: riscoprono aspetti della propria personalità che erano stati annullati nella coppia, riappropriandosi del proprio Io. Non sono poche le persone che si rendono conto di desiderare uno stile di vita molto diverso da quello che conducevano con il loro partner. Non sempre è facile percorrere da soli tutte queste fasi e arrivare quindi all’elaborazione del lutto e della perdita dell'altro. Essenziale in questi casi, diventa la “ricerca” di persone con le quali poter condividere la propria esperienza, per sentirsi sollevati e ascoltati, o di persone che hanno vissuto esperienze simili e che con i loro racconti su come hanno ricominciato a vivere, offrono speranze per il futuro. In certi casi però, il trauma, può essere così forte da sentire il bisogno di chiedere aiuto ad un esperto. Chiedere aiuto ad uno psicologo significa mettersi in discussione, assumendosi le proprie responsabilità. Significa imparare ad esternare e a riconoscere i sentimenti che un’esperienza dolorosa come il divorzio provoca, analizzare i propri limiti e individuare le risorse necessarie, per affrontare in modo consapevole una situazione che crea difficoltà e non permette di riprendere in mano la propria vita.


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