Perché tradiamo anche quando pensiamo di essere felici in una relazione?

Il tradimento ha una spiegazione in parte biologica, eppure non ha mai smesso di essere causa di grande dolore e rottura della coppia. In seguito a un tradimento è possibile – benché difficile – andare oltre e ristabilire l’armonia di coppia. Recenti studi americani rilevano che fino al 40% degli uomini eterosessuali sposati e circa il 25% delle donne eterosessuali sposate avranno una relazione extraconiugale nel corso della vita. In una relazione stabile e di lunga durata, è possibile che i partner potrebbero aver mantenuto un forte attaccamento, ma non essere più innamorati. Al contrario, potrebbe esserci un forte innamoramento ma senza coinvolgimento sessuale. O, ancora, un forte desiderio sessuale non implica per forza essere innamorati. Se ne deduce che i tradimenti possono avere natura diversa. Siamo abituati a pensare che il tradimento consista in una evasione sessuale, ma il concetto è molto più complesso. Per esempio, è possibile che uno dei membri della coppia ricerchi fuori dalla relazione un maggiore senso di intimità, senza però arrivare ad avere mai un rapporto sessuale. È possibile stare con una persona ed essere innamorati di un’altra, o essere sessualmente eccitati da un’altra o, infine, essere innamorati di più persone contemporaneamente. Perché il tradimento è così doloroso? Quando siamo innamorati diventiamo anche sessualmente possessivi. Questo potrebbe essere legato a una spinta evolutiva. L’innamoramento avrebbe cioè lo scopo di mantenere saldo il legame tra due persone abbastanza a lungo da avere figli. La fase iniziale di un rapporto è infatti guidata, oltre che da aspetti biologici, anche da aspetti psicologici. Cerchiamo nell’altro qualcuno che possa farci sentire riconosciuti. Vogliamo ricevere la conferma di essere unici e speciali. Oggi, inoltre, viviamo una sorta di “epidemia narcisistica”: ognuno vuole sentirsi protagonista. Il tradimento è la più grande disconferma di questo desiderio di sentirsi unici e speciali. Il crollo dell’idea di non essere unici, perfetti e migliori degli altri forse non è mai stato tanto doloroso per l’essere umano come in questo periodo storico. Nella coppia ognuno dei due partner cerca, attraverso l’altro, di appagare bisogni insoddisfatti nel corso della propria vita, per esempio quelli di cura e sicurezza frustrati dai genitori durante l’infanzia. Tuttavia queste aspettative sono spesso irrealistiche. Murray Bowen, teorico nell’ambito della terapia familiare, ha parlato di “contratto fraudolento”: ognuno dei partner sembra intuire i bisogni profondi dell’altro e agisce come se sarà proprio lui a poterli soddisfare. Questa, però, è una promessa impossibile da mantenere per entrambi, poiché nessuno può assumersi una responsabilità così totalizzante. Secondo Esther Perel, psicoterapeuta belga, è possibile dare un senso ai tradimenti, pensando che dietro ogni evasione si nasconda un desiderio, una paura, o entrambe. La fantasia di tradimento è spesso guidata dall’idea che la relazione segreta possa portare a qualcosa di nuovo. Le avventure sarebbero quindi lo specchio di un desiderio: desiderio di attenzione, desiderio di sentirsi speciali, desiderio di sentirsi importanti. L’avventura, in quest’ottica, sarebbe una forza che spinge a ritrovare parti di se stessi sepolte, abbandonate, dimenticate e che chiedono di vivere nuova vita, anche se forse in modo un po’ estremo. Molte coppie non riescono a superare il tradimento. Tuttavia, quando c’è la volontà di entrambi, è possibile ricostruire il rapporto. Però è necessario lavorare insieme, con l’obiettivo di trasformare la crisi in una nuova opportunità di crescita. In un rapporto si tradisce in molti modi, per esempio con la trascuratezza, la svalutazione, l’indifferenza. Non sempre, insomma, chi tradisce è l’unico colpevole.