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Studio Kairos

Dialogare con i figli


Suggerimenti utili a capire come impostare il dialogo con i prori figli: - promuovere un maggior senso di fiducia facendoli sentire al sicuro - quando i bambini o gli adolescenti attraversano periodi in cui sperimentano delle difficoltà, possono trovarsi in imbarazzo nel chiedere direttamente aiuto. Ciò che risulta importante, è la capacità di identificare quando i propri figli stanno combattendo una lotta emotiva; i bambini o gli adolescenti tendono infatti a interiorizzare i loro sentimenti: se qualcosa li preoccupa, non riescono a parlarne direttamente o a chiedere un supporto. A volte non si rendono conto che l’aiuto è disponibile, quindi è essenziale che i genitori siano in grado di rilevare quando qualcosa non va e capire come meglio affrontare la questione. - creare una situazione in cui i figli possano sentirsi a proprio agio nel parlare con voi. I bambini, soprattutto se troppo piccoli, temono che il parlare di alcune cose possa poi determinare una punizione. È fondamentale ritagliarsi e pianificare regolarmente dei momenti in cui parlare con loro. - ascoltare i figli in maniera attiva e mostrare interesse rispetto a quello che il bambino o l’adolescente ha da dire; molte volte, infatti, la reticenza nel parlare o aprirsi deriva da una percezione di scarso interesse da parte dell’adulto. È importante quindi capire il loro punto di vista prima di offrire dei suggerimenti. - supportare il loro bisogno di aiuto: se il bambino o ragazzo afferma di sentirsi triste o turbato, è necessario comunicargli quanto siano per voi genitori motivo di orgoglio e che possono fidarsi di voi nel condividere le loro emozioni. È inoltre importante essere autentici; quando si parla con i propri figli è bene evitare di seguire degli script predefiniti applicabili a tutte le situazioni, perché confrontarsi con un adolescente vi mette a rischio di essere percepiti come disinteressati. Mostrare invece un atteggiamento di apertura e autenticità li aiuterà a comportarsi nello stesso modo. Non bisogna avere paura di rispondere “non lo so”, in quanto, pur essendo un genitore è bene ammettere che non si possiedono delle risposte per tutto. Spesso, può succedere che i ragazzi si trovano a vivere periodi particolarmente turbolenti e difficili, e il fatto di ritrovarsi soli a combattere le proprie battaglie personali può determinare un senso di solitudine, e conseguente isolamento sociale.

Qualora vi rendiate conto che il bisogno o il disagio espresso dal bambino sia più problematico del normale, è preferibile richiedere il consulto di un professionista appropriato.


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